Uno sfondo catastrofico della filosofia contemporanea è fortemente presente nel concetto di disperazione espresso dal filosofo danese Kierkegaard .Il filosofo riteneva la disperazione, definita nel suo scritto omonimo come "malattia mortale", come sentimento derivante dal rapporto dell'uomo con se stesso, (nella parte riguardante l'angoscia invece è analizzato il rapporto tra individui). L'io individuale, secondo Kierkegaard, è posto davanti a un'impossibilità: volere o non volere se stesso . Infatti volere se stessi significa imbattersi nella propria limitatezza e nell'impossibilità di compiere il proprio volere, mentre rifiutare se stessi e cercare di essere altro porta ad un'impossibilità ancora maggiore. E' così che l'individuo è destinato al fallimento e destinato ad una malattia mortale che lo porta a vivere la morte di se stesso. In questa visione catastrofica, l'unica via di "salvezza" è identificata dal filosofo nella fede.
-Per saperne di più: https://www.psicologogiuseppevenezia.it/kerkegaard-angoscia-disperazione-fede
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